lunedì 20 maggio 2013

Il lieto fine (tratto da "La Danza di Calliope")


IL LIETO FINE

Sono io, quel vagabondo,
leggo i solchi dentro l’anima.
Vi descrivo dal profondo
 il mio quotidiano inferno.

A volte non mi riconosco,
pellegrino ai margini del cosmo.
La mia casa è la città,
non esisto per l’umanità.

Sono io, quel vagabondo,
abitante senza dimora,
cittadino di un mondo,
il cui spazio mi divora.

La mia immagine riflessa
in quella squallida toilette,
è lo specchio di un tempo
che oramai più non c’è.

Vivo all’aperto il mio tormento,
che sia pioggia, sole o vento.
La mia esistenza è incolore,
ma sorrido alla mia dimensione.

Perché io, quel vagabondo,
dalla storia sempre uguale,
sopravvivo per un sogno,
una speranza da realizzare :

cuori nobili che ascoltino
la mia trama malinconica;
a loro cederò la penna,
in cambio di un lieto fine.
  
            D.Mignogna


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